L’idea che un acaro possa annidarsi nello strato più superficiale della pelle, scavando minuscoli cunicoli dove depone le sue uova, può risultare estremamente inquietante dal punto di vista emotivo. Purtroppo, questa è proprio la realtà che si verifica quando si contrae la scabbia. Per questo motivo, è fondamentale conoscere le strategie più efficaci per proteggersi e prevenire il contagio!
La scabbia: che cos’è?
Tra le diverse dermatosi, ossia le patologie che interessano la pelle, la scabbia occupa un posto di rilievo. Si tratta di una malattia di origine parassitaria, causata da un organismo microscopico non visibile a occhio nudo. Il responsabile è un acaro, scientificamente denominato Sarcoptes scabiei var. hominis. Ma come avviene il contagio?

Quando la femmina dell’acaro penetra nello strato superficiale dell’epidermide, provoca una reazione allergica che si manifesta con un prurito intenso e arrossamento cutaneo. Contrariamente a quanto si pensa comunemente, la scabbia non è una conseguenza della scarsa igiene personale.
Infatti, sia chi si lava frequentemente sia chi lo fa meno spesso può essere colpito dal parassita. Il vero fattore di rischio non è la pulizia individuale, ma il contatto con materiali o superfici contaminate. Approfondiamo ora i sintomi tipici di questa malattia.
Quali sono i sintomi principali della scabbia?
Il periodo di incubazione della scabbia può essere piuttosto lungo: i sintomi possono comparire tra i 14 e i 60 giorni dopo il contagio. Se si è già stati infettati in passato, la manifestazione dei sintomi può avvenire in soli pochi giorni. Il prurito rappresenta il segnale più caratteristico.

Molte condizioni dermatologiche possono causare prurito, ma quello associato alla scabbia è particolarmente intenso e tende a peggiorare durante la notte. Altri sintomi frequenti sono la comparsa di croste, arrossamenti e, nei casi più avanzati, la presenza di piccoli tunnel cutanei visibili.
I cunicoli scavati dall’acaro appaiono come sottili linee grigiastre sulla pelle, rappresentando un segno distintivo della scabbia. Le aree più comunemente colpite includono i polsi, la zona periombelicale, i glutei, i genitali e le dita delle mani. Tuttavia, anche braccia e gambe possono essere interessate dall’infezione.
Le modalità di trasmissione
Il contatto diretto e prolungato con materiali contaminati crea le condizioni ideali per il trasferimento degli acari femmina dalla superficie infetta alla pelle. Un esempio tipico è dormire in un letto con lenzuola infette: il contatto prolungato durante la notte permette al parassita di insediarsi nell’epidermide e causare l’infezione.

L’utilizzo di asciugamani o indumenti contaminati può ugualmente favorire il contagio. Un’altra via di trasmissione è il contatto diretto tra persone: se la pelle sana entra in contatto con quella di un individuo infetto, il rischio di trasmissione aumenta notevolmente.
Per questo motivo, la scabbia si diffonde più facilmente tra persone che vivono nello stesso ambiente familiare, come partner, genitori e figli. L’età della persona colpita non modifica i sintomi, ma può influire sulla gravità e sull’estensione delle lesioni, che dipendono anche dalla rapidità con cui si interviene.
Scopri come puoi proteggerti al meglio!
Poiché la scabbia, oltre a essere molto fastidiosa, può favorire complicanze come dermatiti croniche e infezioni batteriche secondarie, è essenziale conoscere non solo le modalità di trasmissione e i sintomi, ma anche le misure preventive da adottare per ridurre il rischio di contagio.

Se viene diagnosticata la scabbia da personale sanitario qualificato, è fondamentale evitare contatti stretti e diretti con la persona infetta e non condividere biancheria, asciugamani o indumenti. Se il soggetto colpito vive nella tua abitazione, segui alcune ulteriori precauzioni.
Lava lenzuola, asciugamani e vestiti a temperature elevate (almeno 60°C) in lavatrice, utilizzando guanti in lattice per evitare il contatto diretto, e igienizza accuratamente gli ambienti domestici, prestando particolare attenzione a divani, tappeti, materassi e cuscini. Questo articolo ha finalità esclusivamente informative e non sostituisce il parere del medico.